L'Italia è in guerra
L’Italia è in guerra contro Gheddafi. Possiamo chiamarla “missione umanitaria”: è un sintagma più rassicurante della semplice parola “guerra”. “Guerra” è una parola che non ammette ambiguità: la guerra è guerra, si fa con le armi e la gente muore. E questo è quello che sta avvenendo in Libia con l’operazione “Odyssey Dawn”, attraverso il trascinante interventismo di Francia e Inghilterra, aggiunto al più cauto supporto di Obama e alla supina collaborazione italiana. Cosa potrebbe esserci di più fuori luogo, in una situazione così grave, che sollevare una questione linguistica? Ma facciamolo stesso e vediamo dove ci porta.
AEREI E NAVI ITALIANE – La Russa ha annunciato oggi che altri 8 aerei italiani sono pronti a partire. 5 le navi a disposizione, compresa la portaerei Garibaldi. L’Italia parteciperà attivamente ai bombardamenti? Forse. Per il momento si è passati dal “potrebbe essere, ma non credo che servirà” di Berlusconi, a La Russa che parla di aerei messi a disposizione, pronti a partire da un minuto all’altro. Sembra abbastanza chiaro che, con molta probabilità, non ci limiteremo a fare da “portaerei naturale” con le nostre 7 basi militari.